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Evento (Spettacoli) inserito in archivio il giorno 04/05/2011

Materia e Memoria: il nuovo album di Pensiero Nomade

 

immagine in primo piano

Giunge al terzo capitolo il progetto del chitarrista Salvo Lazzara. Il nuovo disco, arricchito da validissimi musicisti, coniuga jazz, post rock, elettronica e world music.

Materia e Memoria: il nuovo album di Pensiero Nomade

Salvo Lazzara
&
Dodicilune

sono lieti di presentare:

MATERIA E MEMORIA

Fonosfere - Dodicilune
12 brani, 48, 47 minuti

Pubblicato dalla Dodici Lune, Materia e memoria è il terzo lavoro di Pensiero Nomade, il progetto solista di Salvo Lazzara, chitarrista già noto per la sua militanza in seno ai Germinale negli anni '90. Con questo terzo album, Lazzara arriva a perfezionare una proposta eclettica e sfuggente, che già nei precedenti album Per questi e altri naufragi (2007) e Tempi migliori (2009) guardava a diverse aree musicali, ipotizzando una sorta di world music colta e postmoderna che torna sublimata nel nuovo lp.

Folk, jazz, post-rock, elettronica, musica mediterranea, l'eredità del progressive: Pensiero Nomade cerca un sincretismo contemporaneo, si muove al crocevia di differenti codici e in Materia e memoria completa il percorso inaugurato nel 2007. Con il nuovo disco Lazzara condivide la ricerca con una formazione di invidiabili talenti: Alessandro Toniolo (flautista già in forza ai Germinale), Davide Guidoni (percussionista attivo in campo art rock, ora con i Daal), Fabio Anile (pianista molto attento al rapporto con la tecnologia) e Luca Pietropaoli (trombettista della formazione post-fusion Fonderia). Con questa line-up, che ha partecipato con slancio e convinzione a Materia e memoria, Lazzara ha dato libero sfogo alle sue visioni musicali, alternando strumenti a corda, loops e samples.

I tredici brani, che passano da atmosfere meditative e lievi a momenti più cinematici e intensi, si muovono in una vasta area sonora e proprio lo spirito non convenzionale dell'opera ha convinto la critica. Roberto Vanali (Arlequins) scrive: "Lazzara passando da temi folk acustici, etnici, ambient, soundscapes e sviscerandoli sempre al meglio approda ad un sound decisamente più sintetico dando prova di misura e sobrietà, di saper pesare gli elementi". Secondo Donato Zoppo (MovimentiProg) "il disco è un flusso di coscienza in cui affiorano ricordi, sensazioni perdute, reminiscenze e colori"; Gaetano Menna (Guida Spettacoli Roma) sottolinea "suggestioni, visioni sonore, atmosfere sospese ed oniriche, arabeschi e intarsi chitarristici, un suono che è portato dall'aria che ha echi lontani ed etnici".

Track list:
1 - Alla deriva
2 - L'abbandono
3 - Forse altrove
4 - Nella corrente
5 - Il vuoto necessario
6 - Di nuovo quiete
7 - Materia e memoria
8 - Dolcezza del tempo
9 - Senza radici
10 - Lontano da casa
11 - Il senso delle cose
12 - Mentre tutto cambia

Formazione:
Salvo Lazzara, guitars, oud, bass, loop & samples
Davide Guidoni, drums, percussions, programming
Alessandro Toniolo, flute, devices
Luca Pietropaoli, trumpet, flugelhorn, devices
Fabio Anile, piano, keyboards, programming, percussions

INTERVISTA:
Salvo Lazzara - Pensiero Nomade


- Materia e memoria è il terzo album di Pensiero Nomade, quali sono le caratteristiche di questo nuovo progetto?

Il progetto Pensiero nomade è nato come esigenza di dare una risposta, anche se temporanea, al mio bisogno di esplorazione di diversi campi musicali ed emozionali. Alcuni aspetti di questa esplorazione sono stati al centro dei due precedenti lavori; mi riferisco all'attenzione per la musica acustica ed etnica, sul piano delle strumentazioni e degli ambienti, e della costruzione dei pezzi di tipo minimalista e, per certi versi, new age, ma soprattutto all'attenzione per l'emotività e per il racconto. In M&m tutto questo non si perde, se mai si rafforza, focalizzandosi meglio attorno ad un processo di composizione più ricco, più concentrato sulla struttura e sulle voci di tutti gli strumenti.

- I tuoi precedenti lavori, Per questi e altri naufragi e Tempi migliori, hanno definito la proposta stilistica di PN: MeM è un progetto di continuità o di rottura?

Il percorso è in continuità: anche qui c'è il bisogno di esplorare le possibilità espressive della chitarra, che è il mio strumento principale, sviluppando però il versante più elettrico e sacrificando quello più marcatamente acustico e newage. La chitarra è spesso distorta e filtrata, ma non è un disco rock, anzi se mai si vuole avvicinare a certe atmosfere di avant-garde jazz alla Terje Rypdal, a certo jazz nordico, e alle sperimentazioni di matrice ambient ed elettronica contemporanea, penso a Fennesz e Sakamoto, a Sylvian, alle cose fatte insieme da Fripp e Eno.
Certo il risultato è molto meno pacato e tranquillizzante di quello dei precedenti lavori, ma rimane nel solco di questi. La differenza la fanno gli strumenti, che qui sono molti di più, sono diversi e soprattutto suonati da più persone.

- Rispetto ai precedenti album Materia e memoria ha una dimensione di gruppo: vuoi presentare i musicisti che ti hanno accompagnato e raccontare come e perché sono stai coinvolti?

Certo: comincerei con Alessandro Toniolo, che si occupa dei flauti, e che proviene, come me, dall'esperienza progressive nei Germinale. Alessandro era presente anche nel secondo lavoro, Tempi migliori. Di Alessandro mi è sempre piaciuto il suo non considerarsi un flautista "tradizionalista" e il rifiuto dei clichè tipici del flauto rock (le cose alla Jethro Tull per intenderci).
Per restare sui fiati, Luca Pietropaoli, che suona tromba e flicorno e che porta avanti un percorso di ricerca sonora molto interessante con il suo gruppo Fonderia. Luca ha un approccio allo strumento molto libero, una grossa cultura musicale che gli permette di entrare nei vari linguaggi, partendo dal jazz per arrivare alla musica minimalista, senza perdere una cifra stilistica personale.
Fabio Anile è un tastierista e pianista di chiara impronta minimalista e ambient, grande gusto e attenzione nel trattamento dei loop e dei campionamenti, una spiccata tensione alla poliritmia che a me piace moltissimo e che riesce però a trasformare in una semplicità nell'ascolto che rende il risultato godibilissimo, anche se complesso nella struttura.
Infine Davide Guidoni, batterista e percussionista molto attivo nell'ambiente progressive rock, anche lui in una fase di sperimentazione e ricerca molto interessante con i propri progetti, con il quale condivido l'amore per certi gruppi fondamentali del progressive, e per le loro recenti incursioni nella musica sperimentale (penso ovviamente ai King Crimson e alle loro mille incarnazioni).

- Per questo terzo album hai lasciato BTF per la Dodici Lune, attiva etichetta indipendente di estrazione jazz, quali sono i motivi di questa scelta?

Avevo conosciuto Dodicilune nell'occasioni di una prima proposta di materiale, precedente a Tempi migliori, che non aveva dato i risultati sperati. Eravamo rimasti, per così dire, in contatto. Non appena il materiale di M&m fu pronto, cominciai a farlo ascoltare in giro, cominciando dagli ambienti a me più congeniali del progressive, ma ho riscontrato scarso interesse. Invece Dodicilune si dimostrò entusiasta. È nato così un rapporto di coproduzione che mi ha lasciato molto soddisfatto. In fondo è stata l'occasione per focalizzare meglio l'obiettivo e il "concept" del mio progetto musicale e provare a trovare una nuova collocazione di genere, cosa sempre molto difficile.

- Materia e memoria è un titolo assai evocativo: che relazione ha con la musica che proponi?

Strettissima. I brani sono nati avendo come concept di base il rapporto fra le cose e il loro ricordo, fra la capacità di trattenere nel ricordo le sensazioni che ci danno gli ambienti, le persone, gli oggetti. Volevo che anche la musica fosse allusiva, emozionale, impalpabile in certi momenti eppure concreta, legata a esperienze vissute e raccontabili da chiunque.
La sensazione che spesso tutti proviamo di esser come sospesi fra presente e passato, di avere una vaga percezione dello svolgersi degli eventi attorno a noi, di provare in tutti i modi a fermare il flusso delle sensazioni aggrappandoci alle persone che incontriamo e con cui viviamo, alle cose che possediamo e che usiamo; materia e memoria appunto.

- Dando un'occhiata ai titoli si ha la percezione di riferimenti filosofici e spirituali: quali sono le tue fonti di ispirazione?

Pur essendomi laureato in filosofia, e apprezzando tutte quelle scuole di pensiero anche non occidentale, che mettono al centro del loro discorso l'uomo e la sua capacità di guardarsi dentro e di esplorarsi, non posso certo dirmi un filosofo, né un seguace di particolari dottrine.
Sono piuttosto attento alle esperienze che lasciano dentro di me qualcosa di profondo, che mi costringono a pensare. Può essere un luogo, un incontro, una lettura, più spesso è il viaggio, che io considero una dimensione veramente spirituale, anche quando è "organizzato".

- I dodici brani di MeM compongono una grande macchia sonora in movimento: che ruolo hanno avuto la scrittura e l'improvvisazione nella realizzazione del disco?

La scrittura nelle mie composizioni assomiglia ad un processo di stratificazione. Inseguo un'idea per giorni, la modifico, la trasformo attraverso vari strumenti e timbri, poi la trascrivo. A quel punto arriva l'improvvisazione, che mette, per così dire, il caos dentro l'ordine, e che mi consente di trasformare un'idea in qualcosa di più complesso.
In M&M questo processo di stratificazione si è spinto molto più in là, grazie all'apporto degli altri musicisti.

- Sei un compositore di spiccata sensibilità ed esperienza, quali sono le proposte musicali più intriganti che ti hanno colpito negli ultimi tempi?

Ci sono stati in passato dei "guru" musicali: sicuramente Robert Fripp ha rappresentato molto per me con i KC e i vari progetti anche acustici ed elettronici. David Sylvian, mi ha sempre molto ispirato e in generale mi piace il pop non banale.
Ascolto molte cose diverse fra loro, musica rinascimentale e free jazz, folk britannico e jazz alla John Zorn. Non amo il jazz mainstream, il concetto di "standard" mi è poco congeniale, e così non frequento quel tipo di approccio all'improvvisazione. Sono sempre molto ben disposto nei confronti del jazz nordico, alla ECM per intenderci, anche quando non si tratta di musica per chitarra. Ultimamente però rimango sempre molto colpito dalle cose fatte da musicisti che combinano un approccio artigianale e acustico allo strumento con l'elettronica più spinta. Non avrebbe molto senso fare una lista qui, diciamo che sono affascinato dagli opposti che si incontrano in musica.

- Provieni dal gruppo Germinale, che negli anni '90 ha rappresentato degnamente la rinascita del rock progressivo "Made in Italy" all'estero: quanto c'è della tua precedente formazione nella tua attuale musica? Quali sono le differenze?

L'approccio alla musica è radicalmente diverso. Intanto perché nei Germinale ero parte di un gruppo che aveva già una sua cifra stilistica, che non si metteva in discussione, che anzi si approfondiva e si portava avanti. E poi perché i Germinale volevano, anche se con propria personalità, fare musica progressive o "evolutiva", ma comunque dentro un solco tracciato e dentro una storia. Di quell'esperienza mi sono portato dietro un certo gusto per la non banalità nelle scelte timbriche e di arrangiamento; la differenza più grande credo però che stia proprio nel processo compositivo e nei suoi risultati.

- PN è una realtà confinata in studio o prevedi la possibilità di un live?

C'è la voglia di portare il materiale su un palco, prendendo anche qualcosa dai precedenti lavori. Certo nessuno di noi vive di musica, e quindi l'organizzazione delle possibili situazioni live è molto complessa. Ma siamo molto contenti del risultato ottenuto su cd, e vorremmo poterlo presentare un po' in giro, anche per vedere se ci possono essere delle evoluzioni inaspettate, delle derive interessanti.

- Chiudiamo con un invito: suggerisci ai nostri lettori il modo migliore per ascoltare Materia e memoria.

Non saprei: a me piace ascoltarlo in cuffia, non necessariamente ad alto volume. Poi lascerei a ciascuno la scelta su quale possa essere il modo migliore di "accompagnare" l'ascolto con altre esperienze sensoriali.

Info:

Salvo Lazzara:
www.myspace.com/pensieronomade

Materia e Memoria:
http://materiamemoria.blogspot.com/

Dodicilune:
http://www.dodicilune.it

 

 

 

 

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